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In un evento insolito nella recente storia del movimento migratorio nello Stato spagnolo, organizzazioni di lavoratrici sessuali, bandanti, manteros e una lunga serie di gruppi si sono uniti ai margini per promuovere la campagna #RegularizacionYa. Il movimento è emerso in parte ispirato alla regolarizzazione straordinaria effettuata dal governo portoghese, sebbene con obiettivi molto più ambiziosi.
Sebbene la regolarizzazione in Portogallo sia stata proiettata sui media internazionali come una politica coraggiosa, per questi gruppi è stata insufficiente. Solo i migranti che hanno già presentato una domanda di permesso temporaneo sono stati regolarizzati, lasciandone migliaia fuori dal processo e costringendoli a continuare a sopravvivere in condizioni di semi schiavitù. Per questo motivo, la campagna promossa dai collettivi antirazzisti dello Stato spagnolo sta portando avanti diverse iniziative virtuali per spiegare le loro ragioni, come la discussione in occasione del Primo Maggio.
Un altro fattore determinante nell’emergere della campagna di regolarizzazione nello Stato spagnolo è stata la situazione di multi-oppressione e vulnerabilità in cui circa 600.000 migranti erano già senza documenti prima dell’emergenza sanitaria, una situazione che è peggiorata a causa del confinamento.
In pochi giorni, la campagna ha ottenuto che oltre un migliaio di organizzazioni di migranti e antirazziste da si unissero alla richiesta di una “regolarizzazione permanente e incondizionata di tutti i migranti e rifugiati di fronte all’emergenza sanitaria. ”
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